Da informazioni gentilmente fornite dall’Ing. Natale Borgione, Ing. Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale di Siracusa, all’Ing. Giovanni Andronico, sono stati recentemente presentati ed approvati in Consiglio Comunale diversi progetti preliminari nell’ambito del Programma Triennale delle OO.PP.
Il progetto che ci sembra assolutamente prioritario è quello riguardante la “Realizzazione di un nuovo campo pozzi in Contrada Belfronte con l’ottimizzazione ambientale-energetica e la salvaguardia della falda di San Nicola”.
L’obiettivo primario del progetto è di sospendere l’emungimento di acqua ad uso potabile per la città di Siracusa dai campi pozzi di Contrada San Nicola e Contrada Dammusi.
Gli studi idrologici effettuati nell’ultimo ventennio sono concordi nell’affermare che l’eccessivo sfruttamento della falda acquifera ha compromesso alcuni parametri.
La soluzione proposta nel progetto è quella di individuare e realizzare un nuovo campo pozzi in Contrada Belfronte e, contestualmente, sospendere l’emungimento dai campi pozzi compromessi di Contrada San Nicola e Contrada Dammusi. Soltanto in caso di emergenza o calamità la falda potrà sempre essere riutilizzata e reimmessa in rete. Un suo riutilizzo sarebbe sempre possibile ma la naturale ricarica della falda avverrà in tantissimi anni. La falda potrà ricaricarsi e migliorare qualitativamente sia per effetto della totale interruzione dell’attuale emungimento sia per effetto di una ricarica artificiale per immissione profonda di una parte dell’acqua proveniente dal Canale Galermi.
Il progetto assume la doppia valenza di salvaguardare, da un lato, il futuro riutilizzo della falda attuale e dei pozzi esistenti in Contrada San Nicola e Dammusi e, dall’altro, di immettere in rete acque provenienti dall’intero bacino superiore dell’Anapo (nuovo campo di pozzi in Contrada Belfronte) che hanno un bassissimo tenore in sodio e cloruri e una modestissima durezza (intorno a 10-15 gradi Francesi).
Il nuovo campo pozzi sarà realizzato fuori da zone di interdizione, pericolo e attenzione del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico) e fuori perimetrazione del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Priolo Gargallo.
Bene! Anzi, benissimo!
Ci chiediamo allora cosa si aspetta a rendere il progetto esecutivo e attivare ogni possibile mezzo per individuare e reperire le necessarie fonti di finanziamento?
