Al sindaco di Siracusa
All’assessore Ambiente
All’assessora Risorse Mare
All’assessore Regionale Pesca
Eco Compattatori
Il contesto socio politico sempre più attento alle problematiche ambientali ed economiche, ha portato la maggior parte dei comuni italiani ad adottare sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti. Ciò consente, da un lato di ridurre i costi di smaltimento e quindi anche le tasse ad esso connesse, dall’altro di ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana sul territorio. Le economie più avanzate però ci insegnano che ciò non è abbastanza, e contestualmente ci indicano la strada per poter fare ancora meglio.
Il nodo più arduo da sciogliere è sempre stato quello di minimizzare i costi del confezionamento dei vari prodotti, al fine di massimizzare i profitti annessi alla commercializzazione degli stessi. Allo stesso tempo si è dovuto tener conto di regole comunitarie sempre più stringenti nella scelta dei materiali da impiegare per la realizzazione del package. Tutto ciò ha creato i presupposti per l’adozione degli “eco compattatori”, ovverosia di quei macchinari, di dimensioni contenute, attraverso i quali è possibile ritirare un certo tipo di confezioni Per il loro riutilizzo diretto, senza doverli necessariamente convertire in altro. Allo stesso tempo, l’eco compattatore restituisce all’utente un ticket per ogni unità consegnata, spendibile nelle attività commerciali che aderiscono a tale iniziativa.
La direttiva europea “Plastica monouso: nuove norme UE per ridurre i rifiuti marini” prevede tra le altre cose “obiettivi di raccolta – entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, ad esempio, introducendo sistemi di cauzione-deposito. Tale direttiva entra in vigore a partire da gennaio 2020, ciò ha spinto il sindaco di Noto ad emettere un’ordinanza (236 del 23 luglio 2018), seguito dagli annunci dei sindaci di Avola e Siracusa, ma di cui non vi è ad oggi traccia, ad anticipare e rendere operativo il divieto di commercializzazione di prodotti monouso non biodegradabili invece dal 01/01/2019 la quale pone il divieto, Alternativa Libera Siracusa propone all’attuale amministrazione siracusana di promuovere l’adozione dei sopraccitati “eco compattatori”, poiché ciò risulta essere vantaggioso sotto molteplici aspetti, che ci sembra doveroso esporre di seguito:
- Innanzitutto il concetto di riutilizzo risulta essere economicamente ed ecologicamente più vantaggioso del semplice, se pur in certi casi efficace, riciclaggio. Ciò dipende dal fatto che il secondo richiede dei costi di trasporto e raccolta, nonché dei processi di lavorazione per la trasformazione in nuovi prodotti.
- In secondo luogo l’incentivo economico fornito sottoforma di ticket agli utenti, consente la creazione di una categoria di prodotti più economici ed ecologici.
- In fine è verosimilmente auspicabile che, a fronte di un incentivo economico conseguente alla consegna di determinati involucri, si inneschi un interesse diffuso nel recuperare tali elementi di confezionamento abbandonati nelle nostre strade , campagne o spiagge, realizzando così un collaterale miglioramento della qualità e del decoro ambientale della nostra città.
Sempre attenta alle problematiche che incombono sulla nostra città, Alternativa Libera Siracusa si augura che, a tal proposito, l’attuale amministrazione comunale agisca in tale direzione, dato il costo pari a zero relativo all’impiego degli eco-compattatori e l’immenso vantaggio economico ed ecologico derivante da tali infrastrutture.
Plastica nei mari
Inoltre intendiamo iniziare a discutere di come ripulire il nostro mare, ciò comporterebbe tra l’altro la realizzazione di diversi posti di lavoro. L’idea è di studiare soluzioni come quella di “The Ocean Cleanup” negli USA che a giorni inizierà a ripulire l’Oceano Indiano (https://www.facebook.com/TheOceanCleanup/). Si possono realizzare anche altri progetti, come quello di coinvolgere i pescherecci nella raccolta della plastica e materiale da pesca disperso in mare. Infine sarebbe possibile creare, in un terreno presso la zona industriale, una piattaforma che abbia il compito di stoccare la plastica sottratta al mare e creare un “brand”. Ad esempio, qualche multinazionale potrebbe essere interessata a realizzare prodotti come scarpe con plastica recuperata dal mare.
Al fine di concretizzare tutto ciò, si possono ottenere i fondi dalla Comunità Europea. E’ necessario presentare un progetto e noi siamo pronti a collaborare.
Paolo Sanfilippo 3391991891
Salvatore Russo, 3471097484
Alternativa Libera Siracusa